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Content marketing e giornalismo: i 10 punti in comune

Il content marketing e il giornalismo vecchia scuola hanno in comune molto più di quanto pensiate: prendendo in prestito le tecniche utilizzate dai migliori giornalisti si può riuscire a creare un contenuto di qualità per il web, che attiri e catalizzi l’attenzione, senza dimenticare la solidità delle fonti e l’attenzione al lettore.

Se vogliamo che il nostro contenuto sia letto e apprezzato dagli utenti web, i 10 punti in comune tra il content marketing e il giornalismo ci aiuteranno nello strutturare nel migliore dei modi il pezzo.

Per portare traffico di qualità al sito è necessario pensare come un giornalista.

I contenuti di qualità vincono se si affinano le proprie abilità di scrittura, si cerca la qualità nei contenuti e si pensa al coinvolgimento degli utenti.

Tutto ciò che dovresti sapere sul content marketing si può trarre dalle migliori regole del giornalismo.

Ecco i 10 punti in comune tra il content marketing e il giornalismo e il perché sono fondamentali per la creazione di contenuti di qualità sul web:

1. Esci dall’edificio

Nel mondo delle startup, questo motto è conosciuto molto bene. Il famoso credo di Steve Blank fa riferimento al processo di sviluppo e contatto con la clientela.

Nel mondo delle startup, "uscire dall’edificio" è una scorciatoia per parlare con il proprio target, scoprire cosa pensa del prodotto che vendiamo e convalidare - o meno - le ipotesi formulate in fase di analisi.

Già prima che questo metodo fosse utilizzato dalle startup, gli editori hanno gridato "Uscite dall’edificio!" ai loro giornalisti per decenni.

Nel giornalismo, la chiave per una buona storia è nell’uscire dall’ufficio, trovare le fonti e generare interesse per storie esclusive.
Il contenuto che scriviamo richiede una propensione al lettore, una scoperta e un feedback.

Dopo essere riusciti ad andare oltre, ad uscire fuori dall’edificio, è necessario capire chi stiamo raggiungendo e cosa pensa del contenuto e del messaggio che lanciamo. E’ il feedback che aiuta a scoprire se il contenuto sta avendo l’effetto desiderato.

2. La piramide rovesciata

Una delle prime cose che si imparano alla scuola di giornalismo è come utilizzare la piramide rovesciata. Dovremmo sempre costruire il nostro contenuto come se si trattasse di una piramide rovesciata: iniziamo con un’ampia tesi e diventiamo più specifici nel resto dello sviluppo dell’articolo.
La base della piramide rovesciata sta nell’organizzare in modo chiaro le proprie idee in modo da presentare prima gli elementi più importanti e poi i dettagli per meglio articolare il contenuto.

La piramide rovesciata è un modo essenziale per strutturare il proprio contenuto.
Dal punto di vista del content marketing, è necessario spiegare il contesto generale prima di perdersi in dettagli: presentare agli utenti il quadro generale e poi spiegare il resto in sequenza logica. Se non si usa la piramide rovesciata, il contenuto non avrà alcun flusso narrativo.

Prima mostriamo sempre ai lettori un quadro generale, perché è così che vedranno concreti benefici e reali risposte leggendo il nostro contenuto.

3. Se l’attacco fa schifo, il resto non ha importanza

In un articolo, sia online che offline, l’elemento strutturale di maggiore rilevanza è l’attacco (intro in Gran Bretagna, news lead o lede negli Stati Uniti), che contiene tutta l’informazione sul contenuto che la maggioranza dei lettori leggerà.

Se non catturiamo l’attenzione dell’utente alla prima frase, lo abbiamo perso. Sul web, abbiamo a disposizione circa 2 secondi per convincere qualcuno a leggere il nostro contenuto.

Per fare questo, è necessario un attacco creativo, breve, sintetico, interessante, stimolante, semplice e accattivante.
Quindi: "Non seppellite il lead!" La parte del testo più importante e accattivante dovrebbe essere posizionata nella prima parte del contenuto.

4. Qual è il tuo nut graf?

Nel giornalismo si fa riferimento al "nut graf" come all’essenza dell’articolo. E’ il punto cruciale della discussione. Nut graf è l’abbreviazione di "nutshell paragraph" (vale a dire, il paragrafo riassuntivo, in poche parole).
Prima di pubblicare qualsiasi cosa, ecco un rapido test:

  • scriviamo il nostro nut graf in 10 parole o meno.
    Se non ci riusciamo, il contenuto non è buono.

Se avessimo solo 60 secondi per spiegare il nostro articolo e convincere qualcuno che siamo opinionisti molto preparati, cosa diremmo?
Esattamente quello che dovremmo scrivere nel nostro nut graf.

Il nut graf deve essere intenso e breve e dovrebbe seguire l’attacco. Così facendo, avremo una bella apertura accattivante e per poi andare subito dopo dritti al punto, prima che la soglia di attenzione cali.

5. Elimina il superfluo

Il content marketing d’effetto deve portare con sé efficacia, intensità e praticità. Una spiegazione pratica, breve e semplice da capire è quello che cercano gli utenti online.

Un buon contenuto dovrebbe assestarsi sulle 500 parole.
Quando si tratta di contenuti web, più sono brevi meglio è a patto che restino esaustivi ed efficaci.

Focalizziamoci sul tema che stiamo trattando e rimuoviamo le informazioni inutili.
Ricordiamoci infatti che la maggior parte degli utenti si collega al nostro sito di giorno, mentre sta facendo altro e lascerà il nostro sito non appena si annoierà o verrà schiacciata dalle troppe informazioni.

Tagliamo il superfluo e rimaniamo concentrati sul nostro obiettivo.

Ecco un buon metodo per eliminare il superfluo:

  • Scrivi il tuo contenuto senza vincoli di lunghezza;
  • Rivedi il tuo contenuto e riduci le parole utilizzate;
  • Se è possibile, fai leggere il tuo contenuto ad un amico o collega competente che possa consigliarti su eventuali modifiche da apportare;
  • Rileggi il tuo contenuto per essere sicuro che il messaggio che vuoi dare sia chiaro.

Questi passaggi ci aiuteranno ad eliminare tutto il superfluo.

6. La qualità della fonte fa la qualità del contenuto

Niente è interessante solo perché tu dici che lo sia.
Abbiamo bisogno di convalidare quanto scriviamo, o analizzare e spiegare quanto hanno scritto o detto altri.

7. Scrivi di ciò che conosci, ma non di te stesso

Questo consiglio è ancor più utile nel content marketing. Non importa quanto il tuo target sia di nicchia, ci sarà sempre un vasto oceano di contenuti dal quale gli utenti potranno pescare.

Il contenuto migliore è quello che offre una visione acuta dell’argomento, non un testo generico che si potrebbe trovare ovunque.
Per creare contenuti di qualità, è necessario trovare il nostro nerd interiore, abbracciarlo e scrivere su un tema che conosciamo bene.
Se non scrivi di ciò che conosci, non sarai mai un vero opinionista.

8. Trova il tuo obiettivo

Conosciamo il nostro pubblico e conosciamo il nostro argomento e proviamo a mantenere le cose il più semplici possibile.
Un contenuto su tutto è un contenuto su niente.
Se siamo in dubbio, rispondiamo alle famose 5 W (who, what, where, when e why).

9. Precisione, precisione e precisione!

Anche le 3 regole di Joseph Pulitzer sul giornalismo si adattano al marketing online.
Bisogna essere onesti e precisi in ciò che scriviamo, in ogni momento. Se non lo siamo, gli utenti lo scopriranno.
Anche se non lo capiranno subito, prima o poi lo faranno e la fiducia per l’autore dell’articolo e per l’intero sito web diminuirà.
Se vogliamo riuscire a costruire una comunità online, è necessario dire sempre la verità.

10. "Rubare" dai grandi senza essere mai scoperti

La chiave del successo: per diventare un grande creatore di contenuti è necessario studiare gli argomenti migliori, insegnare a te stesso nuove idee e metodologie, sviluppare i propri gusti e sfruttare una miscela unica di stile e concretezza, proprio come il marketing moderno.
Ma la buona notizia è che possiamo essere alti se stiamo in piedi sulle spalle dei giganti. Prendiamo ispirazione.

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