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SEO: come posizionare un sito sui motori di ricerca nel 2014

22 Aprile 2014

Dimitri Stagnitto

SEO

Essere primi su Google è sempre più difficile e diventerà in poco tempo impossibile: diversi fattori stanno rendendo i risultati di ricerca sempre più complessi e instabili, tanto da rendere eccessivamente costose o addirittura penalizzanti attività volte direttamente ed esplicitamente al posizionamento di una pagina o di un intero sito nei primi risultati di ricerca su Google per precise chiavi di ricerca.

I fattori principali in questo senso sono:

  1. l’evoluzione continua dell’algoritmo del motore di ricerca fortemente promossa da Google sta rendendo i risultati di ricerca sempre più legati al singolo utente che cerca: due persone diverse che fanno la stessa ricerca potrebbero ottenere risultati diversi a seconda delle loro ricerche precedenti, dell’area geografica da cui cercano (anche a livello di singole città), a seconda del browser utilizzato o dell’algoritmo personalizzato scelto da Google. Questo rende le serp molto più fluide e spezzettate e rende sempre meno sensato il concetto di "primo su Google".
  2. lo sviluppo di Google Plus farà sempre più sì che i risultati di ricerca effettuati da utenti Google loggati siano legati ai collegamenti social dell’utente o ai contenuti sul web su cui ha messo il +1 con Google Plus.
  3. lo spazio sempre maggiore dedicato ai risultati sponsorizzati: il motto di Google è stato per anni "don’t be evil" ovvero "non essere cattivo", infatti i risultati organici erano evidenti sia per posizione sulla pagina dei risultati che per stacco grafico dagli annunci sponsorizzati. Nel tempo le tipiche pressioni verso le società quotate (costrette a rincorrere il profitto) oltre al monopolio raggiunto sulla ricerca web hanno reso Google sempre più "evil" fino all’attuale situazione per cui, per certi tipi di ricerche, i risultati sponsorizzati (quelli di Google AdWords per intenderci) sono eccessivamente preminenti rispetto ai risultati organici tanto da rendere poco redditizia in termini di click persino la prima posizione su Google.
  4. Knowledge Graph, Mappe, News: oltre ai risultati a pagamento Google sta togliendo spazio e visibilità alle pagine posizionate per la ricerca organica con i suoi risultati di contenuto (Knowledge Graph) che forniscono una risposta all’utente direttamente sulla pagina dei risultati rendendo a volte superfluo il click (cercate per esempio "classifica serie A" è inutile cliccare sul sito dei quotidiani sportivi ben posizionati, Google restituisce direttamente la classifica), con i risultati su Mappe e con i box di News quando ci sono particolari aggiornamenti recenti sulla stringa cercata.

Pubblicità a parte, si tratta di tentativi di Google di dare un miglior servizio ai suoi utenti, il problema è che facendolo mortifica spesso il lavoro di chi ha creato delle pagine e dei contenuti con l’idea di ottenere un buon posizionamento su Google stesso.

Esiste anche l’altra faccia della medaglia: la fluidità dei risultati consente maggiori occasioni per essere "primi" in un dato momento e ottenere buone dosi di traffico, il problema è che rispetto a prima conquistare una buona posizione su Google è qualcosa di molto meno stabile. Se prima si poteva beneficiare della prima posizione per mesi o anni, adesso la situazione potrebbe cambiare nel giro di giorni oppure ore e questo è un bel problema per chi vuole investire in SEO e visibilità sui motori dato che i ritorni sull’investimento della pura SEO sono sempre più incerti. Che fare allora?

Fare SEO nel 2014: ecco come posizionarsi su Google

Prima di tutto bisogna disaffezionarsi all’idea della prima posizione su Google e ragionare in termini più ampi: questa è una sfida particolarmente impegnativa per chi vende i servizi di posizionamento sui Motori perché è molto facile vendere a un cliente inesperto "la prima posizione su Google" piuttosto che una strategia di ampio respiro di visibilità sui motori di ricerca e digital PR con tanti KPI, un buon grado di componenti aleatorie e target di medio e lungo periodo.

La difficoltà di questa sfida si traduce in un mercato ancora pieno di venditori del "primo posto su Google" e di clienti che buttano letteralmente soldi su attività inutili o controproducenti. E’ un problema che come agenzia ancora in possesso di un’etica professionale speriamo si risolva da sé, essendo causato da venditori e/o professionisti in malafede e clienti ingenui e poco avveduti.

Per gli altri, la buona pratica da mettere in atto già oggi è la seguente: investire in una strategia comunicativa sul web di medio periodo che tenga conto degli obiettivi e del budget disponibile.

In cosa consiste questa strategia? Nel creare valore attorno al prodotto e ai servizi oggetto del sito web da ottimizzare, convertendo poi questo valore in azioni di valore economico per il clienti come registrazioni a newsletter, richieste di preventivo, ordini e acquisti diretti dal web.

Gli strumenti che si possono mettere in campo sono:

  • Produzione di contenuti di qualità secondo un piano editoriale ben congegnato.
  • Digital PR su prodotti e contenuti.
  • Acquisto diretto di pubblicità e visibilità su siti importanti del settore.
  • Gestione della presenza sui Social Network.
  • Avvio di campagne a pagamento (Adwords in primis) ottimizzate sui ROI e non sulla posizione assoluta.
  • Avvio di attività di supporto e scambio comunicativo diretto con i clienti (help desk online, domande frequenti, raccolta di feedback e opinioni).

Per ogni situazione c’è un giusto mix di questi strumenti da applicare, il tutto in relazione al budget disponibile e agli obiettivi che si vogliono ottenere.

Cosa deve fare un potenziale cliente di un SEO o di un’agenzia

Il segreto per essere clienti soddisfatti di un’agenzia è quello di essere clienti preparati: riceviamo ancora tante richieste che non prevedono né obiettivi né budget definiti.

I clienti delle agenzie web tendono in generale a delegare all’agenzia stessa la definizione di questi due importanti parametri, ma deve essere chiaro che nessun professionista o agenzia può fornire un preventivo sensato se non sono definiti questi due parametri.
E’ come andare da un concessionario e far decidere al venditore quale automobile venderci con una gamma che va dalla Panda a GPL fino alla Porsche Cayenne: se il venditore non sa quanto siamo disposti a spendere, se dobbiamo usarla in città o fuori, se ci interessano le prestazioni o i consumi non potrà mai offrirci davvero ciò di cui abbiamo bisogno. Peggio, se si tratta di una persona senza scrupoli lo porterete a cercare di vendervi l’auto su cui ha il miglior margine piuttosto che quella più adatta a voi.

Per la questione prezzi sia chiaro: se alla fine comprate la Panda, difficilmente batterete poi su strada chi ha comprato il Cayenne.

In conclusione, nel 2014 prima di chiedere un preventivo a un’agenzia web per il SEO, cercate di:

  1. Stabilire prima i vostri obiettivi (pura visibilità, generazione di contatti, aumento delle vendite).
  2. Stabilire prima il prezzo minimo e massimo che siete disposti a pagare per perseguire questi obiettivi.
  3. Diffidare di soluzioni troppo semplici per essere limpide: gli obiettivi vanno perseguiti a medio e lungo termine e le strategie devono essere un mix di attività.
  4. Prepararsi a investire tempo oltre che soldi: si tratta di comunicare con i vostri clienti, non è una cosa che potete demandare totalmente a un’agenzia. La conoscenza del vostro settore e i vostri anni di esperienza sono un patrimonio preziosissimo: affidatevi a professionisti e agenzie che li tengano in considerazione e siate disponibili a comunicarli in prima persona spendendo il tempo e l’impegno necessari.

La buona notizia è che nel 2014 la SEO non è ancora morta: qui un recente caso di successo raggiunto con le linee guida illustrate in questo articolo.

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