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Come creare contenuti viral per il web. Le caratteristiche dei tormentoni

18 Gennaio 2013

Federica Agostini

SEO

I contenuti viral (o virali, o tormentoni) sono in genere post del web o video che ottengono moltissimi like e condivisioni sui social network, tanto da fare a volte il giro del web su scala mondiale. Ora, fatta eccezione di alcuni video particolarmente esilaranti, possiamo dire che i contenuti del web che diventano casi virali sono sempre ottimi contenuti. Anche se non è detto che ogni buon contenuto presente in rete abbia le caratteristiche per diventare un tormentone.

Nessuno può dire quale sarà quel contenuto che riuscirà a scatenare la "tempesta perfetta" sul web, ma possiamo fare in modo che i contenuti che creiamo abbiano i requisiti giusti per diventare pezzi "virali".

In questo post cercheremo di concentrarci sulle caratteristiche ricorrenti nei tormentoni e, dunque, come creare dei pezzi che abbiano tutte le carte in regola per diventare virali.

Scrivi post lunghi ed approfonditi

Uno studio dalla University of Pennsylvania ha preso in esame gli articoli più inviati tramite e-mail dal New York Times cercando di determinare quali siano le cause che spingono gli utenti a condividere certi contenuti, piuttosto che altri.

La prima scoperta è proprio quella relativa alla lunghezza dei contenuti: testi più lunghi godono di maggiore "share". I post lunghi e approfonditi sembrano godere di un particolare apprezzamento da parte degli utenti, forse perché bloggers, giornalisti e copywriter tendono a scrivere pezzi più lunghi quando trattano di argomenti importanti.

Infatti, la correlazione numero-parole/numero-share ha una logica intrinseca: è meglio condividere un approfondimento o un riassunto di 200 parole che ripete qualcosa di già letto e già sentito?!

Potenzialmente, un post lungo può impressionare il lettore, cosa che difficilmente accade per un post troppo corto. Se sono particolarmente interessata ad un argomento, non condividerei su nessun social network un link che non ha niente da offrire se non un titolo accattivante.

Così, se volete creare dei contenuti viral e che spicchino il volo, siate pronti ad approfondire, ma preparatevi anche a ricevere pochi commenti. Un recente studio, infatti, rivela che i post più lunghi tendono ad essere meno commentati rispetto a quelli più brevi.

Impressiona. Ispira ansia o rabbia

Non sorprende scoprire che i post che rimangono più a lungo sulla home page sono quelli più clickati e condivisi, ma l’analisi delle variabili in gioco dimostra anche che sono spesso i sentimenti a rendere un contenuto "virale".

Post e contenuti che ispirano emozioni poco energiche, come ad esempio la tristezza, hanno meno possibilità di essere condivisi, mentre i contenuti che impressionano e ispirano sentimenti forti come l’ansia, la rabbia o lo sbigottimento tendono ad essere più condivisi dagli utenti.

Tra le emozioni viral, la rabbia è certamente la vincitrice, ma attenzione. Prima di insultare o sminuire i vostri lettori, tenete presente che a suscitare rabbia è sempre l’argomento e non l’autore o la pubblicazione in sé. Suscitare la rabbia dei lettori richiede l’apertura ad argomenti controversi. Inoltre, lo studio condotto sui commenti rivela che i post dei blog che trattano di argomenti opinabili tendono a ricevere circa il doppio della media dei commenti.

Tuttavia, molti ritengono che argomenti di un certo tipo possano allontanare i lettori abituali, ciò non toglie che in questi casi lo stupore possa essere il percorso giusto da seguire nella realizzazione di contenuti viral.

Stupore è più che sorpresa e per questo ci piace guardare film con scene di grandi esplosioni o di eroi che sfidano la vita. Invenzioni creative maturate da intenso lavoro, progetti di design mozzafiato e storie insolite sono tutti modi per riempire di stupore spettatori e lettori.

Mettici enfasi

Abbiamo detto che i post che scatenano una certa dose di emozioni tendono ad essere maggiormente condivisi dagli utenti. Ma creare contenuti dal tono emozionante può essere più facile a dirsi che a farsi, soprattutto quando si tratta di testi professionali. Far trapelare le proprie emozioni può essere difficile, ma testi eccessivamente impersonali o meccanici difficilmente prendono molti like.

Ci sono quintali e quintali di contenuti di buon livello, approfonditi e ponderati che nessuno ha mai preso in considerazione perché troppo piatti, oppure noiosi.

Crea contenuti utili, sorprendenti ed interessanti

Contenuti che siano sorprendenti, interessanti e utili alla pratica ricevono in genere molte più condivisioni di quelli che sono banali, noiosi e privi di utilità. Certamente, questa potrebbe rivelarsi come la più intuitiva delle scoperte di questo studio, ma è utile tener presente la misura in cui ognuna di questa variabili ha impatto sul grado di godimento da parte del pubblico.

Autori famosi

E’ stato rivelato che articoli di autori di un certo rilievo tendono ad essere maggiormente condivisi rispetto ad altri. Infatti, la fama di un autore riesce ad essere anche più importante dell’effetto sorpresa di cui abbiamo parlato prima. Luke Clum ha di recente scritto sul suo blog Distilled:

"...un generale errore che commettono ultimamente molti SEO è quello di ritenere che i buoni contenuti parlino da sé. In realtà, il contenuto è per sua natura ininfluente, ma porta con sé tutta l’autorità del suo creatore o editore".

Gli esperti SEO sono abilissimi nello scovare buoni contenuti online, ma a volte dimenticano che ogni singolo pezzo di contenuto dipende, in ultima analisi, dalla reputazione e dalla credibilità del suo autore. Senza la "garanzia" di una autorità i contenuti pensati per diventare viral avranno certamente più difficoltà a "spiccare il volo", ma non è detto per questo che nessuno li legga.

Tocco femminile

Lo studio relativo al NYT rivela che i pezzi delle autrici donne hanno maggiori opportunità di diventare viral, anche se le ragioni di questa tendenza non sono molto chiare. Le donne scelgono argomenti più viral degli uomini? Il Times farebbe forse meglio ad assumere più giornaliste donna? Forse non lo sapremo mai.

Humor

I contenuti viral che fanno il giro del web sono quasi sempre divertenti. Uno studio molto interessante, dal titolo "Dai polli asserviti agli uomini muscolosi" (originale: "From subservient chickens to brawny men") rivela che lo humor ha fatto diventare casi virali la pubblicità di aziende sconosciute. La diretta conseguenza è che lo humor rappresenta una delle caratteristiche universali per la creazione di contenuti virali sul web.

Ma l’ironia non è sempre la chiave, piuttosto un pre-requisito delle pubblicità pensate per il viral. Lo studio, infatti, rivela che i casi di pubblicità virale più eclatanti partano da aziende piccole e sconosciute; questo perché probabilmente le piccole aziende cercano di attirare l’attenzione promuovendo contenuti interessanti.

Creare tormentoni sul web: il vademecum

Gli studi di cui abbiamo sin ora parlato spiegano il legame che c’è tra contenuti e attitudine del pubblico alla condivisione, ma non dicono perché effettivamente si scelga di condividere un contenuto piuttosto che un altro. Infondo, è difficile prevedere le reazioni dell’essere umano perché ognuno di noi è diverso dagli altri.

Ad ogni modo, se il vostro scopo è quello di creare un contenuto che ambisce a diventare un caso virale, un tormentone, allora sarà bene tenere a mente questo piccolo vademecum utile a fare il punto della situazione:

  • L’argomento è stato approfondito a sufficienza? Il pezzo è abbastanza lungo? (24)
  • Il contenuto ispira emozioni energiche come stupore (16), rabbia (18) o ansia (18)?
  • Il tono usato è abbastanza enfatico? (12)
  • E’ un contenuto di applicazione utile? (16)
  • E’ interessante? (14)
  • E’ in grado di sorprendere i lettori? (8)
  • L’autore gode di una certa fama/credibilità? (8)
  • Se è un pezzo ironico, fa davvero ridere? Sicuro che i tuoi amici non siano soltanto carini nei tuoi confronti? (∞)

Siccome è impossibile creare un contenuto che risponda a pieno a tutti i requisiti, Carson Ward, l’autore del post su Seomoz.org da cui è ispirato questo articolo, ha stilato una scala di valori che aiutano a dare una priorità agli elementi che abbiamo descritto e che caratterizzano buona parte dei contenuti viral presenti sul web.

Se riguardando il contenuto e rispondendo alle domande otterrete un valore pari o superiore a 100, allora avrete buone possibilità che il contenuto creato diventi un tormentone del web.

Non resta che condividere!

 Liberamente tratto e tradotto da Federica Agostini. Fonte: Seomoz.org - Why Content Goes Viral: the Theory and Proof di Carson Ward

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