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Come scrivere un buon titolo per una notizia sul web

14 Gennaio 2013

Daniele Sforza

Sapere come scrivere un buon titolo per una notizia sul web è totalmente differente dal sapere come scrivere un buon titolo per una notizia su un qualsiasi quotidiano o rivista. Sembra un concetto banale, ma non lo è affatto. Semplicemente perché spesso sulle prime pagine dei quotidiani troviamo dei titoli eccellenti sotto ogni punto di vista che ci invogliano all’acquisto, ma che sul web non funzionano per niente.

La differenza tra web e carta

Il perché di questo è presto detto. Sulla carta il testo è spesso accompagnato da un’immagine. L’immagine integra il testo e il viceversa, spesso ne è un prolungamento. Può dunque capitare un titolo shock, come "Heil, Angela!", con tanto di foto della Merkel, oppure, "Il pastore tedesco", pubblicato sul Manifesto, comprensivo della foto di Ratzinger. Due titoli buoni: il primo punta a scioccare letteralmente il lettore e a incuriosirlo, a porgli delle domande. Perché la Merkel è paragonata a Hitler? Cosa ha fatto? Acquisteremo quel quotidiano per scoprire il suo punto di vista. Il secondo, un titolo a suo modo geniale, ci strappa un sorriso e ci porta a porre l’attenzione su quello che viene scritto. In entrambi i casi tuttavia, l’immagine ci dice molto di più del titolo da solo (provate a togliere la foto e troverete due titoli che non significano nulla), ma non solo: in questo contesto, infatti, la priorità di "ranking" spetta agli edicolanti, i quali sono chiamati a scegliere quali giornali esporre, ed è quindi naturale che i quotidiani più in evidenza saranno quelli più visibili e quindi quelli più acquistati.

Scrivere un buon titolo per una notizia sul web, perciò, significa prestare la dovuta attenzione alle parole, senza perdersi in tanti giochi che sarebbero privi di senso senza immagini, soprattutto se il nostro sito non è un organo d’informazione autorevole e già affermato come può esserlo La Repubblica, il Corriere della Sera, o altri siti d’informazione che rientrano tra i più visitati in Italia e perciò rientrano tra i preferiti di milioni di utenti. Per loro i titoli possono funzionare anche senza keyword. Ma se parliamo di un sito d’informazione che non ha quel seguito e che deve farsi spazio tra la concorrenza attraverso i suoi articoli, è necessario che la nostra concentrazione sia focalizzata prevalentemente sui titoli. Inoltre dovremo prestare attenzione sia agli utenti, per invogliarli a cliccare sul nostro titolo e a leggere il contenuto, sia ai motori di ricerca. In breve, il grosso sito di informazione guida il lettore sui suoi articoli e può attirarlo con qualsiasi titolo: il piccolo sito d’informazione deve far sì che i lettori vengano conquistati da esso, attraverso, prevalentemente, la titolazione.

Cominciamo così ad elencare alcune caratteristiche che un buon titolo per una notizia sul web deve avere.

Brevità e keyword

Innanzitutto il numero di caratteri, o il numero di parole: un buon titolo per una notizia sul web deve essere composto da non più di 70 caratteri, oppure da non più di 12 parole.

Per internet questa "brevità" è assolutamente fondamentale, poiché agevola la condivisione (basti pensare che un cinguettio su Twitter è solitamente composto da 140 caratteri), ma soprattutto perché consente al motore di ricerca di indicizzare alla perfezione il vostro titolo: solitamente il motore di ricerca, l’esempio più eclatante ovviamente è Google, prende in considerazione solo la prima parte del titolo; la parte presa in esame, infatti, comprende solo i primi 60 caratteri. Questo che vuol dire? Non dobbiamo per forza scrivere articoli brevissimi, anzi: più brevi sono, peggiori saranno le conseguenze. Però sarà molto utile pensare in maniera binaria: la prima parte la scrivo principalmente per Google, la seconda parte la scrivo principalmente per i lettori.

Nella prima parte, dunque, sarà necessario inserire le keyword (parole chiave) fondamentali che si riallacciano al contenuto del nostro articolo. Se stiamo parlando di Mario Monti e della crisi in Italia, la prima parte del nostro titolo dovrà riferirsi a Mario Monti e alla crisi in Italia: bisogna perciò evitare parole inutili che deviano l’attenzione ("forse", "sempre più", avverbi, e via dicendo). "Mario Monti: La crisi in Italia è finita", potrebbe essere un buon titolo per i motori di ricerca, poiché al suo interno troviamo come keyword "Mario Monti", "Crisi" e "Italia".

Inoltre, risulta necessario evitare particelle non comuni, come virgolette, parentesi tonde, parentesi quadre e tanti altri segni che Google indicizza in modo autonomo. Un titolo per una notizia sul web, seppur geniale, deve rispecchiare le seguenti caratteristiche: semplicità, linearità, pulizia.

Lo shock funziona, ma non sempre

Anche i titoli shock funzionano molto bene, ma devono comunque rispecchiare alcune misure valide per i motori di ricerca e soprattutto non bisogna abusarne. Se scriviamo ad esempio come titolo: "C’è vita nell’universo" e poi scriviamo un articolo in cui spieghiamo che le possibilità di vita nell’universo oltre alla nostra sono dell’1%, potrebbe risultare molto fuorviante. Il lettore, infastidito, potrebbe non tornare più sul vostro sito. A questo punto bisognerà aggiungere un punto interrogativo alla fine: "C’è vita nell’universo?", una domanda che suggerisce al lettore che, se vuole una risposta, dovrà leggere il vostro articolo.

Liste ed elenchi

Anche le cosiddette "liste" funzionano molto bene: "5 consigli per guadagnare online", oppure "I 10 migliori videogiochi per Playstation 3" risultano molto evocativi il lettore, perché, leggendo l’articolo, troverà facilmente quello che cerca in maniera pratica, sintetica e rapida, e soprattutto a mo’ di lista, il che è molto ma molto più scorrevole di un "polpettone" di parole privo di paragrafi. La lettura del testo risulta perciò altresì scorrevole.

Alcuni esempi

Ecco alcuni esempi di titolo di notizia sul web, con conseguente analisi:

 Si può fare di più per far crescere il Paese: parola di Mario Monti (14 parole, 67 caratteri).

Questo è un cattivo titolo, per diversi motivi: il primo è che il titolo è già la notizia in sé per sé. Leggendolo, avrete l’idea che l’articolo ripeterà su per giù lo stesso concetto espresso nel titolo e quindi non andrete a leggerlo. Inoltre, l’inizio di questo titolo appare sconcertante. Troppi termini superflui che potremmo trovare per gli argomenti più disparati: non c’è subito l’argomento principale (la crescita del Paese o le parole di Mario Monti), ma una frase piuttosto aerea e sospesa e soprattutto disastrosa sotto l’aspetto del posizionamento.

 Allarme maltempo, tutta Italia nel caos: sale il numero delle vittime (11 parole, 69 caratteri).

Il titolo è ricco di keyword, dà la notizia in poche parole, ma allo stesso tempo ci invoglia a leggere la notizia, non solo per l’elevato livello di catastrofismo che il titolo esplicita, ma anche per sapere che tempo farà nella nostra città, a quanto è arrivato il numero delle vittime e cosa dicono le previsioni. Richiama l’attenzione del lettore, e richiama l’attenzione di Google, che peraltro avrà sicuramente già passato in rassegna un discreto numero di titoli (e notizie) dello stesso tenore.

 L’Italia torna alla lira? 5 eventi che potrebbero accadere nel 2013 (12 parole, 67 caratteri)

L’attenzione del lettore viene subito puntata su un evento di grandi proporzioni e, tra l’altro, molto attuale: l’Italia potrebbe tornare alla lira e dire addio all’euro. Susseguono domande che troveranno risposta solo leggendo l’articolo. Ma il titolo continua con una cosiddetta lista ("5 eventi che...") che guarda al futuro: cosa accadrà nel 2013? Il lettore, incuriosito, andrà sicuramente a leggere la notizia. Il titolo, perciò, risulta buono per il motore di ricerca, sia soprattutto per il lettore, che tenderà, qualora trovi l’articolo, a condividere la notizia e a innescare il passaparola sul web.

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